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 Francesca Sarcina (poetessa)

 

[...] Un fare ricco di allegorie, di allitterazioni, di metafore, di ricerca stilistica legata non tanto ad un processo formale quanto eidetico.

I greci usavano il termine poieo per indicare il fare. Poi, nella lunga storia delle parole, quel termine è diventato poesia. Paolo Sciancalepore spesso indulge alla poesia; anche se lo fa con estremo pudore ed in punta di piedi [...]


Terlizzi, 1994

 

 

 

 

Tommaso Poli (giornalista)

 

[...] E’ la logica dell’inganno dell’occhio e del pensiero che caratterizza l’arte di Paolo Sciancalepore. Nulla è casuale o irrazionale nelle sue opere, anche se a volte così potrebbe sembrare; c’è sempre alla base un messaggio, una trappola che vuole imbrigliare elementi della natura all’interno di una cornice apparentemente limitante uno spazio e in realtà aperta all’infinito, ad un cielo o ad un mare sconfinati [...]


Molfetta, 1995


Antonio Giacometti (compositore)

 

[...] La musica, arte temporale per eccellenza, stimola la pittura (spaziale) a disvelarsi, anziché mostrarsi, ad accogliere la sfida dei cambiamenti ritmici, delle accelerazioni, dei rallentamenti, delle stasi completative [...]

[...] I due media sembrano collaborare, in sintonia, a un unico, affascinante progetto espressivo: comunicare allo spettatore/ascoltatore un’idea di mare che, ... non potrà mai concretarsi in immagine oggettiva, perché il quadro del pittore Paolo Sciancalepore (già di per sé ben lungi da stereotipia iconografica) non è percepibile come oggetto, ma solo come risultato di un processo durante il quale il suono ha contaminato tratti e colori, arricchendoli di sfumature e di ambiguità.

In tal senso l’omaggio finale dell’artista, che divide la tela in tasselli da distribuire agli spettatori intervenuti, trascende il significato ovvio dell’autopromozione per assumerne uno, per dirla alla Barthes, “ottuso”, quello metonimico della conchiglia offerta al bambino per “sentire”  (vedere, annusare, gustare, toccare) il mare. Quel pezzo di quadro è ben altro che un’immagine. E’ un veicolo di sensazioni stratificate che solo la memoria soggettiva (sinestesica) sarà in grado di riattivare. Quel pezzo di mare non sarà mai lo stesso e, con trascorrere del tempo, finirà forse col diventare altro [...]


Brescia, 1998

 

 

 

Elio MONTERISI 

 

[...] Sciancalepore ama la natura, la dipinge con tocco appassionato in tutta la maestosità, ne cesella gli elementi e, assecondando la sua genialità, riduce tutto... ai minimi termini [...] mari, isole, rocce, monti, alberi si fanno raffinate miniature “come se fosse un universo lillipuziano”.[...]

[...] La tecnica ad olio esalta i colori, dona brillantezza, crea equilibrio nella prospettiva ed armonia nel gioco cromatico.

È una pittura sognante, a tratti gradevolmente ammiccante, che rivela un retroterra di valori umanistici e motivi che sfumano nella metafora e nell’allegoria.

Una pittura che appare di facile lettura ma che richiede un’attenta decodificazione per comprendere appieno l’autenticità del messaggio. [...]

Torino 2005

 


Pasquale Pisani (critico d'arte)

 

[...] Tra messinscene magrittiane ed evocazioni metafisico-barocche (nel senso dell'illussionismo prospettico) l'artista Paolo Sciancalepore plasma un linguaggio non esente anche da richiami pseudosurrealisti, slegati come sono da ogni forma di automatismo psichico e più consoni alla 'paranoia critica' daliniana. Il kafkiano mondo ipogeo e/o l'inquietante fondale domestico in versione truman show, riconsegnano a noi il dramma di una natura secolarizzata e di un folclore architettonico, unico dono concessoci [...]

Corato, 2009



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